La versione di “Maradona”, presunto venditore di merce contraffatta: “Gliele vendo io”
Nuova grana per Daniela Santanchè, già al centro delle cronache giudiziarie per il caso Visibilia e per la presunta truffa all’Inps. Francesca Pascale ha raccontato al Fatto Quotidiano in un articolo di Selvaggia Lucarelli di aver ricevuto in regalo delle borse di lusso false, ai tempi in cui era la fidanzata di Silvio Berlusconi. L’obiettivo era ingraziarsi l’ex premier, che non avrebbe molto gradito: “Troppo care”. La ministra del Turismo annuncia querela. Pascale, ascoltata dall’HuffPost, ha confermato la storia aggiungendo: “Poi dicono i napoletani…”.
Le borse Hermès, una rosa pesca e una verde militare, che Santanchè avrebbe regalato a Pascale sarebbero una Birkin e una Kelly dal valore stimato di circa 18 mila euro. Pascale avrebbe scoperto della contraffazione nella boutique di via Montenapoleone a Milano dove si era recata per riparare la lampo interna di una delle due borse, quando il commesso gli ha spiegato che mancavano i codici di riconoscimento degli oggetti.
Se la vicenda che risale al 2014 fosse confermata, in caso di mancata denuncia dell’attuale ministro – quindi un pubblico ufficiale, ma non all’epoca dei fatti – potrebbero configurarsi dei rilievi penali, che a distanza di tanti anni sarebbero comunque andati in prescrizione.
Se infatti Santanchè fosse stata consapevole del falso, con la cessione a terze persone sarebbe potuta incorrere infatti nel reato di ricettazione, punito con la reclusione da 2 ad 8 anni e con la multa da 516 euro a 10.329 euro. Se invece non fosse stata consapevole, sarebbe potuta incorrere nel reato di incauto acquisto, che prevede l’arresto fino a 6 mesi.
La ministra del Turismo ha smentito tutta la storia. In un post ha dichiarato che in questa storia “l’unico falso è la notizia” e che il Fatto e la sua giornalista “ne risponderanno in tribunale”.
Ma il quotidiano diretto da Marco Travaglio insiste sulla vicenda e la stessa Lucarelli ha scritto di avere contattato un rivenditore di merce contraffatta che opera in Versilia, dove la ministra usa trascorrere le vacanze estive. L’uomo – un certo Mauro detto “Maradona” – ha dichiarato che Santanchè sarebbe una cliente abituale. “Sì, gliele vendo io, è una vita che sto lì in Versilia. Lei (le borse, ndr) le prende sul mare, si mette sotto la tenda, per non farsi vedere. In tv poi vedo che le mie borse le porta sempre, ma quando le portano questi personaggi nessuno dubita”, le sue parole.
Al di là dei profili penali, la storia si configura come un ulteriore danno di immagine per Santanchè, titolare di un dicastero che dovrebbe fare della tutela del vero made in Italy uno dei capisaldi.
“Non mi dimetto”
Intanto l’interessata non ha nessuna intenzione di mollare.
“Ormai non leggo i giornali, ma solo Novella 2000. Voi scrivete porcate”. Così in una conversazione con Il Foglio. È stato condannato il sottosegretario Andrea Delmastro a otto mesi, ma non si dimetterà, al contrario suo che potrebbe saltare davanti al rinvio a giudizio per truffa ai danni dello Stato. “Ancoraaaaa?!”, replica la ministra, che aggiunge: “A Delmastro faccio i miei auguri, e non commento”. “E io non mi dimetto. Trovo inutile parlare con voi, come categoria, siete carta straccia. Ma vado avanti per la mia strada. E me ne frego”.
Quanto a martedì, quando si voterà alla Camera la mozione di sfiducia nei suoi confronti, dice: “Ecco, vi avverto: venite tutti, ascolterete la mia verità, la mia versione. Il tempo è galantuomo e io ho la coscienza in ordine. Il gossip non mi interessa, al contrario della sua categoria”. Arriverà a fine legislatura? “Certo”, conclude.